What makes you a girl, what makes you a boy

What makes you a girl, what makes you a boy

"What makes you a girl, what makes you a boy" è una serie di ritratti analogici manipolati con il procedimento della film soup. E' un progetto non ultimato ma che si svilupperà nel tempo, perchè si basa sulle esperienze di vita che persone di sesso, religione, etnia, genere e orientamento sessuale diversi sperimentano sulla propria pelle. Parla di come tutt* noi viviamo gli stereotipi di genere che accompagnano la nostra esistenza fin dal momento in cui nasciamo.

Fabio è un ragazzo cisgender ed etero sessuale, e ha voluto partecipare in maniera molto entusiasta al progetto per parlare del suo rapporto con la mascolinità e la femminilità.

Essere un uomo etero nella società occidentale significa essere forte, virile, fisicamente prestante, sessualmente attivo e dominante. Se sei un uomo non puoi piangere o mostrarti vulnerabile davanti agli altri, piangere è da "femminucce". Gli uomini non si abbracciano, non si baciano, non si vestono di rosa (mica sono checche). Fabio ci è nato e cresciuto in un ambiente che lo voleva come un "vero uomo", un macho. Mi raccontava di come si vergognasse da ragazzino quando qualcuno lo definiva "sensibile", come se la sensibilità fosse sinonimo di debolezza e inferiorità emotiva. Sapeva di aver bisogno di un cambiamento, e l'opportunità è arrivata con un lavoro che l'ha accompagnato in diversi paesi del mondo, soprattutto in Sud America. I rapporti tra i sessi sono un po' diversi da ciò a cui noi italiani siamo abituati. Da una parte infatti se le donne sembrano sessualmente più libere e disinibite, dall'altra la condizione femminile tocca vette molto tragiche quando si parla di aborto e delle chat di gruppo dove avvengono veri e propri stupri virtuali.

Aprire la propria mente e il proprio cuore a culture e tradizioni diverse, ha permesso a Fabio di rivalutare la sua condizione di uomo e il suo rapporto con le donne. Empatia e sensibilità non sono più sinonimi di debolezza per lui, ma dei doni per entrare in contatto con altre persone senza pregiudizi. Ho voluto ritrarlo con la sua fedele compagna di viaggio e simbolo di una memoria sempre vivida (una Polaroid), e con un vaso di fiori necessariamente rosa, a simboleggiare quel lato femminile che Fabio protegge con cura perché parte integrante dell'uomo che finalmente è diventato.