Satyrandroide

Satyrandroide
Sinossi: E' la storia della fuga di un "criminale" e di un ostaggio che proprio nel loro spostarsi da un posto all'altro scopriranno di avere lo stesso passato, di essere in lotta con gli stessi demoni e di cercare lo stesso tipo di salvezza. Ambientato in un sud Italia diviso tra evoluzione tecnologica e neoprimitivismo è la storia di un viaggio che, pur iniziando da molto lontano, tocca diverse città tra cui Scilla, Matera, Craco e Bari.
Dalla quarta di copertina.
Che cosa significa “essere vivi”? Qual è il confine tra la vita e la non vita? I protagonisti di questa storia sono androidi. Che provano emozioni. Eppure sono fuori dal circuito vita: sono macchine e le macchine, si sa, non provano emozioni. "Satyrandroide" è la storia di un viaggio che inizia nelle profondità dello spazio e continua per le colline e i borghi del Mezzogiorno; è la storia di Ulisse, ma anche di Beowulf e di Charlot, e di tanti altri androidi, che per salvarsi – ognuno dalle proprie sofferenze – provano la loro capacità a essere vivi, sfidando quel confine sottile che separa la vita dalla non vita. Nel farlo porteranno a galla il complicato e controverso rapporto che lega gli androidi agli umani, visti – a torto o a ragione – come modelli di perfezione a cui tendere. C’è in gioco, il riconoscimento di una loro, propria, “umanità”.