foglia del viaggio

foglia del viaggio

marmo statuario di Carrara

dimensioni:cm. 45x20x25h

2019

 

Viaggiare non è il semplice andare in un posto, raggiungere una meta. Gli innumerevoli scopi del viaggiare si ntrecciano e non sempre sono chiari per chi resta, ma spesso neppure per chi parte perché l’identità umana è mutevole e molteplice.

Il viaggio dunque come metafora della vita; dai mitici viaggi di Erodoto a quello ultraterreno di Dante, dal più antico poema “Di colui che vide ogni cosa ...” di Gilgamesh a Odisseo fino a “Ho visto cose che voi umani neppure potete immaginare” in Blade Runner, il viaggio non è il semplice spostarsi da un luogo ad un altro semmai un’esperienza attraverso la quale, quando si ritorna, non si è più come prima.

Il viaggio è per me quello del viandante; avvolto, nel suo andare, dai mutamenti di ciò che attraversa e dal suo umore curioso e ansioso di scoprire o improvvisamente, inquieto, timoroso, impaurito e stanco. E’ quello, durante il viaggio, il momento di una sosta rigeneratrice, del riposo e la natura è pronta a suggerirti il dove e il come.

Rilassato sotto un albero il torpore prende il sopravvento e come in un sogno si entra nel bosco incantato di Rousseau il Doganiere, magia e realtà si fondono; una foglia cade leggera, senza peso si adagia a terra, non ha più dimensione, si fa grande come una capanna che mi da protezione o giaciglio su cui stendersi.

Ecco perché la foglia: leggera e flessuosa, la foglia che viaggia, fluttuando, la foglia che accoglie e offre riparo la foglia che è vita; una silhouette dinamica, dagli infiniti scorci, sempre nuovi e inaspettati, suggerisce pace e riflessione, un alternarsi di forme concave e convesse, tutte uguali le foglie di una stessa specie ma mai due identiche.

La foglia: leggera pur se di marmo, morbida pur se scolpita nella dura pietra, magica e vitale come la nostra vita.