Bianco tenebra

Bianco tenebra

olio su tela 40x50 cm 2011

Un gioco innocente diventa una corsa inesorabile verso l'abisso, come l'avanzare di un temporale in una soleggiata giornata estiva. Preferiva ignorare i motivi che lo avevano spinto fin lì, al margine della foresta. L'angoscia rivelava la metamorfosi vicina: un abbraccio ancestrale, di cui non conosceva né principio né fine, che lo avrebbe trascinato verso il basso. La corruzione come fine dell'innocenza è l'unico desiderio che è insieme maledetto e necessario. Scosso dai brividi, per un momento volle tornare indietro, tornare a casa, tra i guanciali di sogni, fermare il tempo all'istante in cui aveva visto il viso di sua madre sorridergli radioso - ma i graffi sulla pelle, ma il freddo, ma quella lacerazione, lo riportavano in quel regno stregato e malvagio, lo spingevano a procedere, desiderando perfino i vantaggi di essere un insetto che suscita ribrezzo. E la luna gli accerezzava il viso, mentre il nero ordito del suo destino, come la tela invisibile di un ragno, lo imprigionava per sempre.