disegni di legge

disegni di legge
Quest'opera è parte di una serie di 20 altre, presenti alla mostra di Novembre a Milano da cui l'articolo qui sotto riportato.
http://lnx.whipart.it/artivisive/7698/rubrica-patafisica11-ricciardi.html
C'era moltissima gente, un numero veramente imprecisato quello che martedi 23 Novembre era presente all'inaugurazione della notissima galleria milanese ********* (purtroppo non abbiamo avuto il permesso di pubblicare il nome). La serata era molto interessante, la mostra dell'artista Giovanna Feola era riuscita ad attirare un foltissimo pubblico, c'erano persone che invadevano non solo gli spazi espositivi ma anche lo spazio antistante al viale dove da anni la galleria in questione promuove artisti internazionali e giovani promesse dell'arte.
Tutto era forse nell'aria poiché la questione era delicata, le opere poste in piccoli espositori rivelavano dalle loro piccole dimensioni la grande forza che portavano al loro interno. Una forza divenuta ad un certo punto un pericolo incontrollabile e subito tangibile, o probabilmente ancora una volta, una forza che non aveva niente a che vedere con l'arte, quel fuoco sacro che può aprire confini, permettere di scavalcare ogni tipo di inscatolamento dell'anima e delle coscienze. Del resto l'arte ha sempre fatto paura per questo.
L'artista Feola presentava 20 opere di piccolo formato, formato carta d'identità...Ebbene, erano proprio autentici documenti d'identità con tanto di filigrana e timbri a secco del comune, illuminate da una luce bianca e diretta, la quale donava all'ambiente uno strano fascino d'eccezionalità. Fin qui tutto bene se non fosse stato che a creare un forte spaesamento dopo un primo sguardo, il titolare delle 20 carte d'identità appariva come lo stesso individuo, l'artista stesso, la quale prendeva diverse identità a seconda delle persone frequentate tempo addietro, come per una perdita di quell'unicità che invece crediamo conservare immutata e sempre salva.
Il dibattito quindi si apriva sulla perdita dell'identità, assenza e presenza, ufficialità e inganno, proprio nell'era dei Social Networks in cui ci si crede "identificati" e "identificabili", dove impera l'illusione di essere diversi dagli altri, unici, e invece, ci si ritrova tutti spogli di ogni desiderio che non sia quello dettato dal potere (che sia politico o di marketing o di ogni tipo e genere). Tutto questo svuotamento del senso e dei sensi, stava avvenendo nelle coscienze di chi era riuscito a raggiungere la galleria e a vedere per pochissime ore queste enigmatiche opere in mostra.
Ma la vera forza delle opere al di là dei significanti che sprigionavano era l'unicità della loro autenticità. I documenti erano infatti veri documenti firmati da funzionari del comune di Milano, timbrati e protocollati. I mille sensi quindi si intrecciavano, realtà e finzione diventavano una sola cosa al di sopra della nostra REALTA'. Tutto, proprio tutto sembrava non avere più un riferimento fisso, l'inganno palese ai nostri occhi ci rendeva ridicoli dall'ufficialità di quelle carte timbrate, ufficiali. Troppo ufficiali forse, infatti, immersi in queste problematiche ecco che tra la folla all'esterno della galleria ad un certo punto irrompe in stile poliziesco una volante della finanza, rapida, arriva. Scendono 4 agenti e irrompono tra la folla all'interno. Noi rimaniamo li attoniti, non capendo cosa stava accadendo assistiamo alla scena che avrebbe preso da lì a poco una brutta piega e che avrebbe aperto un'altra piaga sulla questione della Censura della creatività e dell'arte in Italia. Tra la confusione vediamo gli agenti discutere con il curatore della mostra Luca Sartini e il gallerista.
Veniamo cortesemente invitati all'uscita con un secco: Signori, la galleria è sotto sequestro, vi preghiamo di portarvi all'esterno.
Insieme alle decine e decine di persone spaventate dall'accaduto, vediamo poco dopo uscire dalla galleria l'artista e il gallerista i quali vengono portati via dalla volante.
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Gli artisti hanno perso l'identità dice il curatore Luca Sartini nel suo comunicato visibile su youtube al link sotto riportato. Stai a vedere che proprio gli artisti, complici delle menzogne più feconde della storia dell'uomo, ma di quelle illusioni che hanno portato l'umanità a crescere esteticamente e culturalmente, si trovino ora a combattere contro ben più gravi mistificazioni della realtà? Quelle che vogliono appiattirci, tenerci tutti come pupazzi inermi.
Si, c'è ancora chi crede alle carte, carte d'identità chiaro...Milioni di immagini divenute oggi così velocemente pixel, immagini su immagini a ricordare chi siamo, chi sei.
Quanto grave sarebbe se casomai scoprissimo di non essere nessuno, nessuno di noi, di voi, un bel niente.