Fili di memoria

Fili di memoria
Corpi in disgregazione al centro dell’opera, si disgregano in particelle prima armoniose e via via informi.
Dal mare scuro si è alzato un tornado che ora non è più minaccioso; sembra circoscrivere e proteggere lo spazio dove si svolge l’azione, assume quasi le forme massicce di un pilastro roccioso che sorregge il cielo.
E dallo stesso mare cupo emergono e si fanno strada esseri luminosi, trasparenti, leggeri e fluttuanti, ancora in parte ancorati al fondo, ma pronti a librarsi, a uscire, a dar vita a qualcosa di nuovo e nello stesso tempo a recuperare il vecchio. Ciò avviene in quella che, disegnata dalla forma del tornado, è diventata una grotta, un riparo, la culla per una nuova nascita o una rinascita.
Esili i legami col passato: fili di memoria.