Microorganismi invasivi

Microorganismi invasivi

“Microorganismi invasivi” è un’installazione formata da 112 “esserini” realizzati con carta di giornale, stoffa cucita, fili di lana, di ferro, di cotone, vari tipi di scotch e altri svariati materiali.Questi scendono dal soffitto mediante dei fili di nylon; in contrapposizione, a terra ci sono altri 16 “animaletti” incastonati in sassi di resina e appoggiati su dei dischi specchianti.L’installazione occupa un cubo immaginario di circa 2, 50 metri per lato.È un’opera che colpisce da lontano grazie ai suoi colori sgargianti e alla grandezza di spazio che occupa e coinvolge da vicino perché lo spettatore si perde nelle forme e nei dettagli di ogni piccolo esserino.Questi organismi sono molto piccoli, ma riescono comunque ad invadere lo spazio ed attirare l’attenzione dell’osservatore. Questo fa riflettere sulla forza del “gruppo”, su ciò che si riesce ad ottenere unendo le proprie energie.Sembrano volare, fluttuare nell’aria; è suggestivo toccarne uno e vedere come si muovono anche gli altri. Fanno parte di un gruppo e, proprio per questo, se si rompe il filo che li tiene uniti cade il primo e poi tutti gli altri a seguire.È un’installazione molto vivace e colorata, ma allo stesso tempo si percepisce la sua instabilità e precarietà.Un altro elemento fondamentale è la contrapposizione tra gli organismi liberi e vaganti e quelli in resina: fa riflettere su quanto sia preziosa la libertà: quelli appesi possono saltare, librarsi, muoversi nello spazio; gli altri, invece, sono come dei fossili, sono stati bloccati e incastonati all’interno di sassi trasparenti. Sono soli, immobili, intrappolati. Possono solo vedere la loro immagine riflessa e la libertà e la gioia del gruppo che li sovrasta.Ognuno di questi piccoli mostri ha una storia da raccontare: c’è chi ha una zampina ingessata, chi un’antenna spezzata, ma sono tutti gioiosi, colorati e saltellanti. Anche quelli fossilizzati hanno una loro energia e lottano con la materia che li tiene prigionieri: hanno tutti una parte di corpo che sbuca, che rompe il sasso; hanno tutti molta grinta e la speranza di tornare di nuovo liberi e parte di un gruppo.