Frammenti di guerra cervello, cuore e intestino.

Frammenti di guerra cervello, cuore e intestino.
Titolo mostra: Trame di guerraSede: Sala Mostre, Castello Visconteo Periodo: 14 dicembre 2014 – 15 febbraio 2015
Fotografie: Frammenti di guerra cervello, cuore e intestino.La deflagrazione di un ordigno colpisce a morte un soldato in trincea: il suo corpo martoriato giace sul terreno, gli organi una volta pulsanti di vita esposti alle intemperie e al trascorrere inesorabiledel tempo. I tre scatti fotografici presentano in modo crudo l'aspetto più cruento e macabro della guerra, scegliendo di soffermarsi sui tre organi simbolo dell’umano sentire.Il cuore, sede dei sentimenti, muscolo pulsante che scandisce il ritmo della nostra vita, ha smesso di battere. È avvolto dal filo spinato che lo stringe in una morsa letale. Due fotografie abbandonate accanto ad esso rimandano agli affetti famigliari: si intravedono una giovane donna sorridente che attenderà invano il ritorno del soldato e due bambini immortalati in una foto ricordo.Il cervello, sede della ragione, organo principale del sistema nervoso, non è ormai più in grado di inviare impulsi all'organismo. L'elmetto, che avrebbe dovuto proteggere il capo, è distante e ormai inservibile. I proiettili ci parlano di un conflitto a fuoco in cui ciascuno ha cercato di vendere cara la pelle contro il nemico del momento, lottando per sopravvivere.L’Intestino, sede dell'istinto e dell'inconscio, emerge statico dalla giacca di un soldato. Sono spesso le sensazioni “viscerali” a determinare la sopravvivenza di un individuo in situazioni critiche. Scampare alla morte o soccombere può essere questione di attimi, e quando le armi da fuoco vengono a mancare, ci si affida anche alla baionetta o al pugnale, battendosi corpo a corpo.Luci e ombre caratterizzano gli scatti fotografici, a simboleggiare le luci e le ombre della partecipazione ad ogni conflitto, il coraggio e la disfatta, il prezzo di tante vite umane sacrificate per gli ideali della patria. Un modo di rendere omaggio ai caduti attraverso elementi simbolici (l’elmetto, il filo spinato, la baionetta, i bossoli), che ricorda da vicino quanto avviene nel sacrario di Redipuglia, dove l'oggetto è carico di significati simbolici e spesso fa le veci delle spoglie dei soldati, disperse sui campi di battaglia di tutta Europa.
Francesca Porreca
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