Tormento è vento

Tormento è vento
Tormento è vento.Aveva i capelli sciolti e danzanti nel vento quella mattina. Era l’alba. Lei portava sempre i capelli legati, serrati sul cranio, come volesse impedire che qualcuno potesse scorgere qualche pensiero fuggente. Intrecciati, in uno scrigno ipertonico, i suoi ricordi e il suo tormento. Era l’alba. E quella mattina i raggi del sole dorati finalmente strisciavano tra le ciocce corvino, che avide si lasciavano scomporre dal vento. L’atmosfera era sospensione colloidale di stelle, polvere d’oro in un vuoto denso, diffrangeva ogni singolo prisma di luce, adsorbito, infine, dalla sua pelle cerulea. L’alba le rubava il profumo. Era immersa nel silenzio, immobile, per non infrangerlo, grida annodate alla gola e lamenti cristallizzati negli occhi. Quegli occhi grandi e sbarrati, fissavano dritto il Sole, sperando che potesse bruciarle l’iride per smettere di vedere. D’un tratto perse le forze, si abbandonò e lentamente cadde al suolo, sorretta per qualche istante dal vento, che non voleva lasciarla, mentre i prismi di luce, voracemente, come radici, già la ricoprivano per assorbire la sua essenza divina. Se non poteva vivere nel passato, allora non avrebbe vissuto affatto. Dalla Luna, fili d’opale come un cordone ombelicale, la tenevano in vita, ora la Luna stessa, in un aborto extrauterino, li aveva recisi. Gli occhi si spensero e per un attimo il cielo subì un’eclissi violenta, il Tempo si fermò.Sospirò.Poi rispese a scorrere spietato. Nel vento resta inciso il tormento, restano il suono sommesso dei lamenti, la seduzione dei ricordi e dei rimpianti, il suo profumo intenso.Prima di quella mattina il vento non aveva odore né alcun suono mai aveva esalato. - Mina Tedesco -