"Light screen" luce che diventa immagine che ha un senso - 2009

"Light screen" luce che diventa immagine che ha un senso - 2009

CONCEPT

 

L'opera nasce durante la frequentazione, nel 2009, del corso accademico di "INSTALLAZIONI MULTIMEDIALI" del biennio specialistico di Progettazione Artistica per l'Impresa, a cura della prof.ssa Anna Guillot.

Per la realizzazione del "light screen" (schermo di luce) ideato è stata utilizzata come fonte di illuminazione, dello schermo, quella derivata dai LED. Le dimensioni minute dei LED hanno permesso di diminuire lo spessore del light box il quale ha assunto, per tale motivo, il nominativo di light screen.

LED è l'acronimo di Light Emitting Diode (diodo ad emissione luminosa). Il primo LED è stato sviluppato nel 1962 da Nick Holonyak Jr.I LED si sono diffusi in tutte le applicazioni utili per l'elevata affidabilità, la lunga durata ed il basso consumo.

 

Il light screen, letteralmente schermo di luce, è il risultato dell’unione tra la stampa digitale e la lastra in PVC trasparente, retroilluminata all’interno da LED. Il tema di riferimento scelto per la produzione del light screen è la vista, senso che permette la ricezione degli stimoli visivi. Ogni giorno, infatti, gli occhi vengono bombardati da immagini: consumismo, mass media, sviluppi tecnologici e internet contribuiscono al famoso «rumore bianco».

L’occhio, mezzo attraverso cui la vista ha possibilità d’essere, avrebbe bisogno, per me, d’una sorta di purificazione. Ecco che la sua immagine, ridotta al bianco e nero, viene sovrapposta a quella di un tramonto, fenomeno così naturale e puro, di cui non c’è traccia nelle grandi città se non nelle periferie. E’ un fenomeno che avviene in silenzio, gratuitamente, ad ogni giorno, con o senza l’altrui attenzione e senza il bisogno di alcuno spot pubblicitario.

L’occhio accoglie all’interno della pupilla l’immagine, la quale si integra a questo, nell’intento di purificarsi almeno per il momento.

 

All’interno della mia ricerca artistica, che mette a confronto l’uomo e la natura, è doveroso riportare il riferimento a due artisti di particolare importanza. Il primo si riferisce alla fotografa americana Francesca Woodman (1958-1981), riguardo un particolare aspetto che caratterizza la sua attività, cioè il fondersi del suo corpo con l’ambiente circostante. Così come i nostri occhi spesso si fondono con le immagini del mondo esterno, soprattutto quelle accattivanti e a sfondo lucroso dei media, anche l’occhio qui fotografato (il mio) va a fondersi con un’immagine, quella di un tramonto in aperta campagna che si offre in tutta la sua interezza.

Il secondo riferimento è rivolto a Giuseppe Penone (1947), esponente dell’arte povera, ed in particolare alla sua opera “Rovesciare gli occhi” (1970). Si tratta di un autoritratto con lenti a contatto specchianti, basato sul rapporto tra corpo ed ambiente circostante. L’occhio fotografato (il mio) è parte di me (autobiografico) ed allo stesso tempo prende le vesti di tutti gli altri occhi sui quali si riflettono le infinite immagini di oggi.

 

L'opera "Light screen", nel 2014, è stata esposta alla mostra personale di fotografia "EMOTIVITA' VISIVE"  a cura dell'Associazione culturale SPAZIO CONTEMPORANEO di Comiso (RG).

 

Invece, nel 2015, l'opera è stata adattata al formato cartaceo di cartolina postale (10 x 15 cm) per la mostra internazionale di arte postale "MAIL ART NOTO" a cura di Lucio Pintaldi e Cettina Lauretta a Noto (SR).

 

Nel 2016, l'opera ha ricevuto un CERTIFICATO DI VINCITA ed è stata inserita nella OnLineArt Selection New (opera segnalata per qualità artistiche e ricerca di linguaggio) partecipando a “OnLineArt - Esposizione virtuale di pittura e fotografia a tema libero - 1ª Edizione”a cura dell'associazione culturale "Sharm of Art" di Acireale (CT).

 

Nel 2018, l'opera è stata adattata al formato cartaceo A3 e successivamente suddivisa in 4 parti per la PARTECIPAZIONE a “Cercavo il Sole – progetto di arte postale” mostra internazionale di arte postale a cura di Lucio Pintaldi, cettina Lauretta, Antonio Conte e Lucia Longo. Le 4 porzioni cartacee sono diventata 4 cartoline postali che sono state spedite a 4 destinatari differenti. L'opera è stata ricomposta nel momento in cui i rispettivi 4 destinatari lo hanno reso possibile, leggendo l'opera nella sua completezza. L'opera ha fatto parte di 3 mostre, la prima svoltasi a Napoli presso “Regalami al vento Art Lab” di Veronica Rastelli in Via Broggia, 16 Napoli (NA) dal 16 Maggio. La seconda tappa della mostra si è svolta a Cosenza, presso il Chiostro di S. Domenico, dal 20 Giugno. La terza ed ultima tappa si è svolta a Noto (SR) presso la Mostra Internazionale del Libro d'Artista, nei Bassi di Palazzo Ducezio, da 1 al 4 Novembre.

 

Nel 2021 la foto ha partecipato a “HangYourArt”, progetto social per giovani artisti, organizzato da Mostrami in collaborazione con Mid-Century Home, rivista online dedicata all’architettura modernista, attraverso Instagram.

 

Nel 2021 la foto ha partecipato al progetto internazionale di arte postale “Mail Art - Spazio” a cura dell’Associazione Echorama A.P.S. che si ispira alla tematica dello spazio costruito e raccontato nella “Divina Commedia” nell’Anno del 700° Anniversario della morte di Dante Alighieri. Tutte le cartoline pervenute sono state pubblicate nel profilo Instagram @echorama_mailart e in video esposizioni virtuali su YouTube nella playlist Echorama Mail Art. Invece, dal 4 Dicembre 2021 al 9 Gennaio 2022 sono state esposte, in formato cartaceo, presso il Torrione Nord/Est del Castello di Casale Monferrato (AL).

 

Nel 2021 la foto ha partecipato alla 4ª Edizione di OnLineArt 2021” Esposizione virtuale di pittura e fotografia a tema libero (2 Agosto – 25 Settembre) a cura dell’Associazione culturale “SWITCH on ART” con sede ad Acireale (CT). La mostra è avvenuta sulle pagine Facebook ed Instagram dell’associazione.

 

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VALENTINA ASSENZA

 

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