Benilde Denise Tunolo

Altro
Arti Visive
Fotografia
Benilde Denise
Tunolo
Città
Genova
Nome del gruppo
Tunolo/Vignolo
Nazione di nascita
Italia
Provincia
Genova
Età
41
Profilo

Il fulcro delle immagini di Denise Tunolo è costituito dagli spazi claustrofobici dentro i quali il corpo esplora i propri limiti psicologici, i pochi gradi di libertà individuali, la sostanziale invivibilità del mondo contemporaneo. Il fatto che le foto contengano lei stessa come unico personaggio dentro la cornice banalizzata della propria quotidianità, può suggerire facilmente una lettura in chiave narcisistico-nichilista della sua problematica, se non fosse per i numerosi particolari ironici che rimandano ad una visione più ampia. Sembra quasi che l’artista fotografi se stessa all’interno dei suoi giorni per verificare il mero fatto della propria esistenza, affidandone la registrazione al mezzo meccanico, e che si domandi il significato di una simile vita. Non a caso lo spazio contenitore è il bagno dove l’unico ampliamento visivo è quello illusorio dello specchio. Un locale che si riempie del suo corpo anche in maniera volutamente eccessiva e soffocante dove l’identità dell’individuo si frammenta e finisce per annientarsi. Dice l’artista che “le sue foto tendono a voler catturare momenti quotidiani dove l’individuo diventa capace di oltrepassare l’identità stessa diventando invisibile”. E’ la metafora dell’uomo contemporaneo, che partendo da posizioni antieroiche, minimaliste, dichiaratamente omologanti, è arrivato ad essere annientato dalla sua stessa riduzione di progettualità e di aspettativa.

Alcune immagini sono notevoli sul piano formale: pochi e semplici oggetti scandiscono le linee orizzontali e verticali dello spazio con grande efficacia mentre una porzione di corpo lo ingombra in maniera opaca e provvisoria. L’uso del colore ricorda la Pop, ma viene qui forzato ad esprimere l’estraneità del luogo e lo spiazzamento della situazione psicologica. La macchina fotografica stessa compare in numerose immagini, come per testimoniare che si può anche essere fagocitati nei suoi megapixel di memoria, ma che questo non ci assicura che siamo proprio noi ad occupare quello spazio. Siamo in presenza dell’ennesima prova che la fotografia può facilmente allontanarsi dalla solidità della rappresentazione oggettiva ed essere adoperata per esprimere le sottigliezze e le sensibilità percettive dell’artista. 

Sviluppo di un progetto a tema scolastico per realizzare un murales

Attualmente la realizzazione di un esecutivo di un murales deve essere proposta a terzi con l’idea di un progetto con indicazione di bozzetti con figure di una certa grandezza. L'affresco possiede alcuni elementi elaborativi oltre che quelli figurativi e simbolici.

Pensieri culturali su arte

Mi interessa l'installazione, trovo sposi appieno il nostro tempo e con la più alta probabilità di comunicare una "Traccia" e lasciare una traccia appunto e rivelazione- una rivelazione epifanica dell'oggetto, ma ancor più nei materiali, nella scelta del materiale.

Già Duchamp, sosteneva che grazie all'opera d'arte, anche l'oggetto più banale può rivelare un'aura come un'epifania rivelatoria

( fontana= opera che rappresenta un cesso), un'illuminazione.

Ma, tornando alla scelta del materiale, come rivelazione di una traccia temporale, di una dilatazione di Presente Eterno, di trascendenza mistica ma non solo, prediligo appunto il Legno, perché risulta essere fresco e caldo ma, pulito così come la è la Pietra. Il bronzo e il rame accostati a questi materiali appena menzionati, mi piacciono oltremodo o perlomeno mi interessa- mi rivela qualcosa di antico primordiale, come la ruggine, di molto antico e ancestrale accostato, il bronzo o il rame al legno, lo trovo straordinario, iconico, un elemento che va a toccare appunto, l'oro di fondo delle Icone antiche sacre... ma, non solo, mi riporta ai monasteri di Gerusalemme, Bianchi.. algidi e caldi al contempo, di Pietra viva e sabbiosa, con la parte rivolta al cielo in cupole Bronzee.

Un elemento di materiale antico ed eterno come la sabbia, la pietra, la terra, di un perpetuo presente, di un'eternità intravista e, il moderno, comunque eterno, rappresentato dal bronzo che.. appunto, può arrugginire come se passato e futuro fossero la stessa cosa allora torniamo alla valenza della TRACCIA come testimonianza di un Presente Perpetuo non sempre Visibile ecco su cosa verte la mia ricerca o la mia volontà di raccontare.