Claudia Catarzi

Danza

Claudia Catarzi

Destinazione

Canton Cardiff - United Kingdom

Periodo
-
Partita
Il progetto (e info su ente)

Lo spettacolo "Qui,Ora", della danzatrice e coreografa Claudia Catarzi è stato scelto dall'associazione culturale Mosaico Danza/Festival Interplay per rappresentare l'Italia nel progetto Dance Roads portando in tour il suo spettacolo in 4 paesi stranieri tra maggio e giugno 2016. L'invito le permetterà di mostrare il suo lavoro in un network di organizzatori, produttori, programmatori in tutta Europa,ottenendo grande visibilità per il suo lavoro come artista indipendente. Catarzi lavora ai propri progetti da circa 4 anni, ed ha già ottenuto riconoscimenti importanti in Italia e all'estero.

ENTE OSPITANTE 

Coreo Cymru (creative producer for dance in Wales) è una nuova iniziativa creata per incoraggiare e gestire la creazione e la produzione di nuove attività di danza. Il programma include produzioni teatrali, attività di sviluppo per gli artisti, opportunità di ricerca e progetti site-specific.

Intervista

di Michele Prencipe

Il tuo spettacolo “Qui,Ora” è stato scelto per rappresentare l’Italia nel progetto Dance Roads: come hai accolto la notizia?

La notizia che “Qui,Ora” fosse stato scelto per questo tour è stata sicuramente una bella soddisfazione. Conoscevo il progetto Dance Roads già da diverso tempo ma non mi ero mai fermata a riflettere sulla concreta possibilità di farne parte. E invece, con mia grande sorpresa, eccomi qui pronta a intraprendere il tour tra viaggi, prove e spettacoli. 

Durante Dance Roads avrai la possibilità di portare in tour il tuo spettacolo in 4 paesi stranieri: quali sono?

Il progetto Dance Roads è  cominciato martedì 16 maggio a Bordeaux e giovedì 19 maggio si terrà la prima data. Dopo giovedì, il tour proseguirà in Francia per poi spostarsi in Romania, in Galles e in Olanda. 

La partecipazione a un progetto della portata di Dance Roads costituisce sicuramente una tappa importante nella carriera di un artista indipendente: cosa ti aspetti?

Ho sempre avuto un atteggiamento piuttosto libero riguardo alle nuove esperienze e tutto ciò che esse comportano. Credo che partire, non col pensiero di aspettarsi qualcosa, ma piuttosto con l’essere aperti e accogliere ciò che viene – quello che nasce sul momento – sia il modo migliore e la condizione essenziale per apprezzare il corso degli eventi e lasciare alle sorprese lo spazio che meritano. 

Resoconto

di Michele Prencipe

Il tour di Dance Roads si è concluso. Com’è andata?

Dance Roads è stata un'esperienza ricca da molti punti di vista e credo che sia proprio questa la caratteristica che lo rende un percorso particolarmente interessante. Stare a stretto contatto per un mese intero con altri giovani artisti più o meno nella mia stessa situazione professionale è stato davvero potente. Come in ogni situazione ci sono state delle piccole difficoltà dettate dal momento, ma in un certo senso anche queste difficoltà sono servite a fortificarci e a renderci un gruppo più unito. Posso dire di essere molto contenta di quello che mi resta.

Com’è stato accolto “Qui,Ora” nei diversi paesi coinvolti nel tour?

Approdando nelle varie nazioni abbiamo potuto riscontrare come la tipologia di pubblico cambiasse radicalmente, non solo per l’età anagrafica media degli spettatori, ma anche per la loro modalità di partecipazione alle performance e i diversi linguaggi utilizzati. Sono molto soddisfatta perché ho sempre sentito una forte chiamata a questo tipo di confronto.
La fine di Dance Roads è stata improvvisa, come in fondo lo era stato il suo inizio: ritmo serrato, nessuna preparazione e subito pronti per cominciare. L’ultima sera della tournée ci siamo lasciati con un rapido saluto e la promessa di incontrarci ancora.

Cosa ti ha insegnato quest’esperienza? Chi è adesso Claudia Catarzi?

È molto difficile esprimere con le sole parole cosa sono diventata dopo questa esperienza. Sicuramente sento che questo mese sta lavorando dentro di me, anche ora che il tour si è concluso. Chissà che in un futuro, vicino o lontano - in un altro momento della vita -,  non ci sia la possibilità di rivivere un simile esperimento.