Giovanni Santini

Musica

Giovanni Santini

Destinazione

Strasbourg - France

Periodo
-
Tornato
Il progetto (e info su ente)

Giovanni Santini farà parte dell'Accademia Musica di Strasburgo, diretta da P. Manoury, in qualità di compositore selezionato. Un suo pezzo per due pianoforti e due percussioni, scritto per l'occasione, sarà provato da strumentisti in residence ed eseguito durante il festival Musica. Inoltre, l'esperienza all'Accademia comprenderà lezioni con i due docenti (P. Manoury e A. Posadas); sono previsti inoltre workshops con gli esecutori. Al termine del percorso, sarà selezionato un vincitore che riceverà una commissione per la prossima edizione del festival Musica.

ENTE OSPITANTE

Musica Festival - Académie de composition di Strasburgo è una prestigiosa rassegna di musica europea creata nel 1983. Il festival attira da sempre un pubblico variegato e sempre desideroso di esplorare forme d'arte contemporanea provenienti da una varietà di ambienti estetici e geografici.

Resoconto

di Michele Prencipe

Volitur è la composizione che hai presentato al Festival Musica: in cosa consiste? 

Volitur è un pezzo per due pianoforti e due set di percussioni. È sviluppato attorno all'idea di ciclicità e ripetizione, e come questa si leghi al concetto di cambiamento. In natura, possiamo trovarne un esempio nelle differenze che intercorrono tra diversi esseri viventi, seppur appartenenti alla stessa famiglia. Il meccanismo della generazione, infatti, è sempre lo stesso (combinazione del patrimonio genetico dei genitori), ma il risultato di questo processo è sempre diverso. Il verbo latino volvo, volvere significa "ruotare". Nella cultura medievale era connesso sia alla Rota Fortunae che al movimento degli astri. Tale ambivalenza restituisce un'interessante ambiguità tra armoniosa ripetizione meccanica e imprevedibile mutazione.

In questo pezzo ho voluto creare un dialogo tra procedimenti algoritmici e variazione intuitiva del materiale, cioè tra deterministico e indeterministico. Il sostrato algoritmico è sempre concettualmente legato all'idea di ciclicità: canoni a mosaico, catene di Markov, automi cellulari, algoritmi genetici e orbite planetarie. Queste sequenze non servono mai per generare il materiale ma solo per organizzarlo, evitando ogni forma di facile automatismo. Altre sezioni del brano, invece, sono al di fuori di questo procedere quasi-meccanico, presentando solo forme cristallizzate di alcuni materiali.

P. Manoury e A. Posadas: come hanno accolto il tuo lavoro? Qual è stata la risposta del pubblico?

Sia Manoury che Posadas si sono mostrati molto interessati al mio lavoro. Gli incontri personali ci hanno consentito di esplorare nei dettagli molti aspetti della composizione. La cosa che trovo più interessante è il confronto con personalità diverse che, pur lavorando, in alcuni casi, sugli stessi concetti o tecniche, pervengono a risultati completamente diversi. Il potersi rapportare con prospettive differenti (o opposte) è sempre fonte di arricchimento. Per quanto riguarda il pubblico, l'impressione che ho avuto è stata quella di un'accoglienza piuttosto calorosa, il che non può che farmi piacere.

Festival Musica: quali sono le cose ti hanno maggiormente impressionato? Cosa ti aspetta dopo questo traguardo?

Sono stato particolarmente entusiasta del programma dei concerti, che abbraccia una vasta gamma di repertori e generi, pur rimanendo nel contesto della musica contemporanea. Le composizioni programmate, infatti, coprono un arco temporale piuttosto vasto (dagli anni 60 alla contemporaneità) e possono spaziare dal pezzo solistico, all'orchestra, alla sola elettronica (acusmatica). Il livello generale delle esecuzioni, inoltre, si è rivelato spesso di assoluta eccellenza con occasionali flessioni che, però, sono normali e accettabili nel contesto di un vasto festival. Aver presentato una composizione in un contesto di questo tipo ha rappresentato sicuramente un momento importante; dopo questa esperienza, ho intenzione di continuare a restare in contatto con contesti internazionali, attraverso concerti, collaborazioni con ensemble e altre accademie.