Julian Scordato

Musica

Julian Scordato

Destinazione

Belfast - United Kingdom

Periodo
-
In partenza
Il progetto (e info su ente)

La performance audiovisuale Constellations (sequencer grafico ed elettronica, 2014) è stata selezionata dal Sonic Arts Research Centre - Queen’s University Belfast per la presentazione nell'ambito del rinomato Sonorities Festival of Contemporary Music. Da oltre 30 anni, il festival si distingue per la sua capacità di attirare nella città di Belfast compositori e performer provenienti da tutto il mondo.

ENTE OSPITANTE

Sonorities Festival of Contemporary Music / Belfast

Intervista

di Alessio Posar

Da dove nasce il desiderio di unire grafica e musica?

Nel mio caso, nasce dalla ricerca di un sistema di notazione progettuale per la musica elettronica. La notazione musicale tradizionale è spesso inapplicabile agli elementi che costituiscono le opere musicali create con strumenti elettronici e informatici; ciò alimenta la ricerca di nuove forme di notazione, rivolgendosi alla particolarità linguistica e strumentale. Nel 2012, durante gli studi a Venezia, ho avuto l'opportunità di collaborare con gli ideatori del sequencer grafico IanniX, un software open-source creato a Parigi che si propone precisamente di favorire la relazione tra segno grafico ed evento sonoro-musicale; grazie agli attuali sviluppi tecnologici, il software si pone come risorsa utile e flessibile per la formalizzazione di partiture grafiche complesse e per la loro esecuzione in tempo reale. Già nei primi lavori creati con IanniX, la forte relazione che emerge tra contenuto sonoro e grafico è stata uno stimolo per visualizzare la partitura come parte integrante dell'opera, che in questo senso si rivolge a nuovi ambiti dell'arte digitale. 

Come si articola la tua performance?

Constellations si basa sulla lettura di una partitura di IanniX costituita da 356 eventi puntuali (trigger) e due bordoni. Due linee orizzontali definiscono un doppio percorso di lettura attraverso l'intera partitura. Altrettanti cursori percorrono le linee orizzontali funzionando sia da attivatori degli eventi puntuali sia da emettitori di dati per il controllo di fasce di rumore. I valori vengono quindi trasmessi all'ambiente di programmazione Max/MSP. Similmente, i trigger trasmettono una serie di attributi per la definizione di eventi sonori puntuali. A partire da tali semplici elementi per la generazione sonora, Constellations assume una certa complessità grazie all'interazione dal vivo fra suoni elettronici all'interno di una rete di feedback audio in grado di elaborarli. In questo senso, gli elementi sonori non esistono più come entità intrinseche e indipendenti; bensì diventano fortemente caratterizzati da processi globali che li trasformano come parte della rete. Il performer interviene proprio nel processo di elaborazione audio, che comprende una serie di unità di elaborazione interconnesse e controllate in tempo-reale; la peculiarità del sistema di elaborazione consiste nella trasmissione dell'audio in base alla topologia della rete, considerando che il suono prodotto da ogni unità viene instradato a un diffusore in un sistema multi-canale. Il concetto di rete su cui insiste questo lavoro è particolarmente valorizzato grazie allo straordinario sistema di diffusione audio del Sonic Arts Research Centre, che comprende 48 altoparlanti su canali indipendenti disposti tridimensionalmente nello spazio di ascolto. La partitura animata di IanniX viene proiettata in un grande schermo frontale. La regia audiovisuale è disposta al centro della sala.

Come sei entrato in contatto col Sonic Arts Research Centre?

Il centro organizza annualmente il Festival Sonorities, a cui nel 2013 ero stato invitato a partecipare con un precedente lavoro, Vision II, che però è stato eseguito in mia assenza. Fortunatamente l'occasione si è ripresentata anche quest'anno con Constellations.

Resoconto

di Alessio Posar

Come ha reagito il pubblico a Constellations?

Occorre innanzitutto dire che, considerando l'ambito accademico in cui si svolge il Festival, si tratta di un pubblico specifico e molto sensibile alla musica contemporanea, formato soprattutto da docenti e studenti universitari. Ho ricevuto diverse manifestazioni di interesse e curiosità per il lavoro proposto, rivolte in particolare al legame tra immagine e suono.

Che differenze vedi tra lo sviluppo delle sonic arts in Italia e all'estero?

Nell'epoca della rete vi è un notevole scambio di esperienze con l'estero e questo è grande fonte di ispirazione per la creatività e lo sviluppo di nuove forme artistiche, oltre le distinzioni nazionali. Le differenze più evidenti riguardano probabilmente le istituzioni: in Italia la modernità nei programmi e nelle istituzioni stesse appare più lenta e complessa da raggiungere rispetto ad altri paesi.

Quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Fra i progetti per il 2017 c'è la collaborazione con un centro civico di Barcellona molto attivo in campo audiovisuale, il quale si occupa di produzione, di formazione e di ricerca artistica con le nuove tecnologie. Lontano da arcaismi, le cose procedono e possono giungere alla soddisfazione.