Trio Mythos

Musica

Trio Mythos

Destinazione

Seoul - South Korea

Periodo
-
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Il progetto (e info su ente)

IL PROGETTO

Tournée concertistica internazionale in Corea e nell’ambito del Fall Culture Festival 2018 di Daejeon. Questa esperienza ha permesso di consolidare i rapporti con alcune Istituzioni europee che hanno invitato il Trio a riproporre il programma a Budapest, Vienna, Oslo e a Trapani. I musicisti hanno inoltre coinvolto enti locali di formazione musicale e collaborato con l'Istituto Italiano di Cultura di Seoul, presentando il loro programma durante una lezione-concerto ai giovani liceali della Daejeon Arts High School e realizzando un concerto presso la Ilshin Foundation con l’intento di coniugare musica e pittura.  

ENTE OSPITANTE

La Ilshin è un’industria tessile fondata nel 1951, che ha svolto un ruolo fondamentale nello sviluppo economico della Corea, consolidandosi come primo esportatore fino al 1987. L’Ilshin Foundation è un’organizzazione no-profit fondata nel 1975 che organizza eventi a favore delle arti e con lo scopo di promuovere la cultura. La Fondazione organizza quindi pubbliche esposizioni e concerti, cercando di diffondere il più possibile consapevoli dei benefici culturali che azioni di tal genere costituiscono per la società. Le principali attività di supporto includono la sponsorizzazione alle seguenti manifestazioni: “Kun Woo Paik Piano Concert”, “Sejong Soloists”, il “Korean Festival Ensemble Concert”, il “Korean Business Council for the Arts”, la “Seoul Arts Center Sponsorship Society”, il “Gwangju Biennial”, e il “Korean Architecture Festival”.

Intervista

Avete mai suonato in Corea? Cosa vi aspettate?

Per la prima volta il Trio, nell’ottobre 2018, avrà l’opportunità di esibirsi in Corea del Sud.

La Corea è un paese particolarmente interessante dal punto di vista del sistema performativo e di formazione musicale: sono tanti i giovani che si avvicinano alla musica studiando uno strumento, che intendono perfezionarsi all’estero e conoscere la cultura musicale occidentale, ed elevata è l’attenzione verso solisti e formazioni da camera straniere. Avere dunque la possibilità di esibirci in Corea costituirà per noi motivo di grande orgoglio, considerando anche che un componente del nostro Trio è di nazionalità coreana.

Come si coniugano musica e pittura?

Le due diverse forme d’arte si coniugano in molteplici modi, forse perché entrambe le arti tendono ad una rappresentazione astratta e fortemente spirituale. L’incontro tra pittura e musica è ravvisabile nella volontà pittorica di trasferire sulla tela l’essenza del fatto emozionale e nel tentativo dei musicisti di associare al suono il colore.

In occasione del nostro concerto a Seoul, il 24 ottobre 2018 presso la Ilshin Hall, saranno esposte, nella hall del Palazzo Ilshin diverse opere di artisti italiani e coreani.

Come si è articolata la lezione-concerto con i giovani liceali della Daejeon Arts High School? 

Abbiamo avuto modo di constatare l’effettivo coinvolgimento ed interesse dei giovani in occasione della lezione-concerto tenuta presso il Liceo Artistico e Musicale di Daejeon, evento che è stato particolarmente utile anche per promuovere il nostro primo concerto nella penisola coreana, che si è tenuto in una sala di circa 1300 posti.

In tale occasione le esecuzioni sono state inframmezzate da interventi introduttivi che hanno permesso agli studenti di apprezzare la struttura musicale delle composizioni, i ruoli e le interazioni degli strumenti coinvolti nell’esecuzione. Ci ha stupito molto l'interesse con il quale i giovani hanno assistito a tale performance: le numerose domande che alla fine ci hanno sempre posto sono state per noi la tangibile testimonianza della loro attenzione.

Resoconto

Com'è andata la tournèe? Qual è stata la risposta da parte del pubblico?

I concerti hanno riscosso un ottimo successo di pubblico. La nostra iniziale preoccupazione era legata al fatto di eseguire di un repertorio esclusivamente italiano: abbiamo infatti proposto l’ascolto del Trio di Francesco Cilea, dei Due Intermezzi di Giorgio Federico Ghedini e del Trio di Franco Margola. Nessun brano quindi tratto dal grande repertorio cameristico occidentale (tale timore, prima della partenza, ci portava spesso a confrontarci su una modifica al programma, con l’inclusione di un Trio di Beethoven, Mendelssohn o Brahms). E’ stato molto interessante, per la peculiare specificità del linguaggio musicale delle diverse composizioni proposte all’ascolto del pubblico, constatare che non solamente il Trio di Cilea (sicuramente tra le composizioni proposte quella di più facile ascolto), ma anche le composizioni di Ghedini e Margola hanno riscosso apprezzamento da parte del pubblico sudcoreano.

Cosa ha significato per voi quest'esperienza?

L'esperienza in Corea del Sud per il Trio è stata davvero interessante: ha costituito per noi un’importante occasione di promozione del repertorio italiano del Novecento offrendoci al contempo l’opportunità di esibirci in sale molto prestigiose quali l’Auditorium del Kaist a Daejeon e la Ilshin Hall di Seoul.

Avete progetti per il futuro?

Siamo in attesa di ricevere gli esiti di un bando Siae a cui abbiamo partecipato che ci permetterebbe di realizzare numerosi concerti all’estero (10 per la precisione). Speriamo di poter onorare tutti gli inviti che abbiamo ricevuto dai diversi enti: se non dovessimo ricevere però il finanziamento ne riusciremo a realizzare solo alcuni. Staremo a vedere!