Viviana Piccolo

Arti Visive
Cinema
Teatro
Viviana
Piccolo
Città
Bologna
Nome del gruppo
viviana piccolo O.T.P. Teatro
Nazione di nascita
italia
Provincia
Bologna
Età
47
Profilo

 

Viviana Piccolo 

                                                                                                            

                                                                                                                                       L’opificio Teatrale

Presenta

Progetto Arrabal

 

 

 

Fando Y Lis

di Fernando Arrabal

 

Regia di Viviana Piccolo

 

Personaggi e interpreti:

 

Fando

Marco Casotto

Lis

Viviana Piccolo

Mitaro

Sergio Bagnato

Namur

Stefano Pietro De Tassis

Toso

Francesca Ardito

 

Musiche di Carlo Cenini

 

Scenografie e allestimenti di Paola Cardarelli

 

Progetto illumino-tecnico di Viviana Piccolo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Il castello dei clandestini”

(Titolo provvisorio)

Monologo inedito di Fernando Arrabal

Dedicato a Viviana Piccolo

Diretto e interpretato da Viviana Piccolo

 

 

 

 

 

 

L’opificio Teatrale

 

Fando Y Lis

 

di Fernando Arrabal 

 

 

 

 

Regia di Viviana Piccolo

 

Personaggi e interpreti:

 

Fando

Marco Casotto

Lis

Viviana Piccolo

Mitaro

Sergio Bagnato

Namur

Stefano Pietro De Tassis

Toso

Francesca Ardito

 

Musiche di Carlo Cenini

 

Scenografie e allestimenti di Paola Cardarelli

 

Progetto illumino-tecnico di Viviana Piccolo

 

 

 

Lo spettacolo ha debuttato in Friuli Venezia Giulia ed in Veneto in presenza dell'autore. Agli inizi del 2008, su invito dello stesso Arrabal, è stato messo in scena in versione integrale con il patrocinio ed il contributo dell’Università degli Studi di Trento in occasione del SEMINARIO INTERNAZIONALE SUL ROMANZO. Ha debuttato a Bologna al teatro Arena del Sole il 30 gennaio 2009, in presenza dell’autore, e a Roma al Teatro dell’Orologio il 17 febbraio del 2009.

Presente in diverse occasioni, Fernando Arrabal ha dichiarato che lo spettacolo di Viviana Piccolo “E’ lo spettacolo che più di ogni altro in Italia è stato messo in scena nel pieno rispetto della visione arrabaliana”.

Nella propria lettura del testo Viviana Piccolo ha costruito una trama densa, creando uno spettacolo dai toni onirici appassionati, che tocca insieme i toni tragici e comici con grande naturalezza. Il tutto attorno a una storia d’amore, quella tra Fando e Lis, un uomo e una donna in viaggio verso la terra dell’utopia, prigionieri di se stessi e dei propri fantasmi.

In scena, tre personaggi rappresentano l'inconscio in un gioco di intenzioni dichiarate e impedimenti inconsapevoli che accompagna lo spettacolo fino alla sua tragica fine.

ESTRATTI DALLA RASSEGNA STAMPA

 

 

 

 

La Repubblica Bologna, Vega Partesotti

 

Un rapporto particolare di stima reciproca lega la giovane regista Viviana Piccolo, di origine friulana ma bolognese d’adozione, al drammaturgo e scrittore spagnolo Fernando Arrabal. “Già da alcuni anni volevo mettere in scena questo testo”, racconta la Piccolo “nel 2007 incontrai Arrabal per chiedergli i diritti. Mi diede molti consigli, ma fin da subito condivise alcuni elementi drammaturgici che avevo introdotto, come i richiami al mondo del circo, alla Commedia dell’Arte e ad Alice nel Paese delle Meraviglie, un testo che con il suo umorismo surreale è pienamente in sintonia con il suo teatro panico. Da allora siamo costantemente in contatto e pochi mesi fa mi ha consegnato personalmente un monologo scritto per me. E’ un grandissimo onore, anche perché erano anni che Arrabal non scriveva un testo teatrale”.

 

Il Domani di Bologna, Sabrina Camonchia

 

Fando Y Lis è soprattutto una favola d’amore che la regista Viviana Piccolo ha tradotto in un’idea di teatro panico, creando una trama densa e dai toni onirici e appassionati, che toccano il tragico e il comico con grande naturalezza, fondendo suggestioni tratte da Alice nel Paese delle Meraviglie e richiami alla Commedia dell’Arte.

 

Il Trentino, Carlo Cenini

 

Dall’intervista al grande regista e poeta: “Ringrazio Massimo Rizzante per avermi chiamato e ringrazio mille volte Viviana Piccolo per tutto quello che sta facendo con l’OTP. La regia di Viviana del mio Fando Y Lis, dove è riuscita a mescolare l’antica commedia dell’arte con il teatro sperimentale contemporaneo, è un piccolo gioiello. Amo i registi che sanno stupirmi, perché troppo spesso vedo delle messe in scena troppo “arrabalesche”, con troppe scene spinte. La lettura di Viviana è nuova e illuminante”.

 

UNITN - Periodico di informazione, politica e cultura dell’Università degli studi di Trento, Pietro Taravacci

 

Opera del primo teatro del drammaturgo spagnolo Fernando Arrabal, Fando y Lis (1956) è straordinariamente approdata a Trento, lo scorso 13 dicembre. La versione teatrale, diretta da Viviana Piccolo, sensibile regista d’un testo non facile, è apparsa convincente al numeroso pubblico che ha assistito ad un evento che per molti aspetti risulta un unicum per la nostra città.

Lo spazio teatrale di Arrabal nel suo primo teatro diventa il banco di prova di una nuova tensione tra arte e realtà, che in questa fase predilige le strutture dell’incomunicabilità, le infinite, quotidiane occasioni per celebrare sul palcoscenico, con le inutili armi del linguaggio e del gesto, la cerimonia dell’incomunicabilità, dell’impossibilità di ogni futuro.

La particolare natura, sospesa tra certa fissità di fiaba e di rito, da un lato, e la partecipazione viscerale e consapevole alla dolorosa situazione di un’umanità derelitta, dall’altro, appaiono subito come provocazione sia al lettore del testo letterario sia allo spettatore del testo scenico. Una sostanza, questa, che la mise en scène ha colto con grande finezza e ha sottolineato in modo convincente: mediante una scenografia esplicitamente favolistica e una evocativa musica eseguita in scena; mediante i frequentissimi silenzi, esplicitati dall’autore nelle didascalie, necessari come le pause di una partitura musicale; mediante il tono della voce e una recitazione che, dietro gli automatismi delle domande scontate e spesso assurde che i personaggi si rivolgono, lascia avvertire sempre la piena coscienza con cui Arrabal interroga l’esperienza umana e la sonda ora con cinismo, ora con disperata pietà e tenerezza. E infine, la particolare natura dell’arte di Arrabal affiora anche nella costruzione di una figuratività sempre evocativa, di marca surrealista, e in definitiva già “panica” (ancor prima che l’autore fondasse, nel 1962, assieme a Topor e Jodorowsky il “movimento panico”), che la rappresentazione non ha certamente lasciato cadere.

QT – Questo Trentino, Alessandro Chieli

 

La versione di "Fando y Lis" di Fernando Arrabal presentata al San Marco di Trento convince e coinvolge: a iniziare dall'autore, presente in sala. Per avere una prima conferma della riuscita della rappresentazione basti dire che lo stesso autore, presente in sala, alla fine dello spettacolo è salito sul palco per complimentarsi con attori e regista, confidando come questa messa in scena del suo lavoro fosse una delle sue preferite, "se non la migliore". Ad Arrabal è piaciuta molto la commistione fatta tra il mondo di "Alice nel paese delle meraviglie" di Carroll e il mondo di Lis. L’idea di inserire movimenti surreali come quelli di tre uomini con l’ombrello, evidente richiamo alla commedia dell’arte, ha convinto infatti l’autore, che si è complimentato con la regista Viviana Piccolo, dimostratasi capace di rendere l’idea panica del suo teatro.

Gli attori non si risparmiano. Si muovono come un unico ingranaggio, rotolando sulla scena come un unico animale. C’è commedia dell’arte, movimento espressivo, Grotowski. Sono grotteschi, molto comici. Funzionano. Lo stesso Arrabal ne ha lodato il lavoro, definendoli dei fuoriclasse. Un’orgia di colori squillanti, mai ridondanti.

Il tutto è accompagnato dalle musiche, che ricordano sonorità di Satie e Ligeti, del maestro Carlo Cenini, che indossa una maschera da coniglio per tutto lo spettacolo, suonando bicchieri, legni, tubi, pianoforte dall’alto di una impalcatura, osservando ogni cosa come un maestro d’orchestra onnisciente. Il lavoro presentato dalla compagnia OTP di Bologna si può in definitiva considerare davvero ben riuscito.

 

Il Gazzettino, Davide De Bortoli

 

Il regista Arrabal assisterà alla messa in scena della sua creatura. La regista Viviana Piccolo nella propria lettura ha costruito nuove scene, creando uno spettacolo dai toni onirici, grotteschi e appassionati. Spettatore d’eccezione il famoso regista e drammaturgo spagnolo, giunto a Jesolo direttamente dalla Francia, dove vive dal 1955. Lo spettacolo offre una lettura al femminile, con contaminazioni di Alice nel Paese delle Meraviglie. I riferimenti si colgono con la presenza di un coniglio in frac che entra in scena suonando bacchette, oppure nelle battute finali alla similitudine del tè del cappellaio matto, con sedie enormi stile carte da gioco a fare da cornice ad ogni personaggio, intento a raccontare situazioni divertenti. Le scenografie sono a cura di Paola Cardarelli che ambienta il tema centrale nella cameretta della protagonista, con una finestra dai colori cangianti che appare e scompare, evocando sensazioni ed emozioni tipiche dell’adolescenza e del sogno.

                          

Viviana Piccolo nasce a Pordenone nel 1976 e completa i propri studi laureandosi in Filosofia.

 

Formazione:

 

- Frequenta a Roma l’Actor Center partecipando ai corsi di training e script Analysis con Michael Margotta.

- Frequenta il meeting internazionale sulla commedia dell’arte “L’arlecchino Errante” diretto da Ferruccio Merisi e Claudia Contin a San Vito al Tagliamento (PN).

 

- Partecipa al corso di formazione del “Teatrocontinuo” di Nin Scolari, allievo di Grotowski.

 

 

Esperienze lavorative:

 

Dal 1999 al 2001 viene scritturata dalla compagnia del Teatrocontinuo come allieva/attrice per la realizzazione dei seguenti spettacoli: “Troiane” e “Tragodia”. Regia di Nin Scolari.

- 1999 monologo da “Poesie di Saffo”. Regia di Viviana Piccolo al festival Mito Donna a Padova.

- 2002 monologo da “Discorso Amoroso” di Roland Barthes. Regia di Viviana Piccolo al festival “Gesto e parola” di Imola.

- 2002/03 “Macbeth”. Regia Viviana Piccolo.

- 2004 scritturata dal Drammateatro per lo spettacolo “I giganti della montagna” di L. Pirandello in Abruzzo. Regia Claudio di Scanno.

- 2004 Festival del teatro indipendente a Pordenone con “Romeo and Juliet Plays”. Regia di Gianna Danielis.

- 2005 spettacolo “Cannibali”. Regia di Claudio Di Scanno.

- 2005 Festival “Casta Diva” di Pordenone con lo spettacolo “Ceneri” - studio su H. Pinter. Regia di Viviana Piccolo e Raffaello Lombardi.

 

Dal 2005-06 collabora con il Teatro Stabile d’Abruzzo partecipando ai seguenti spettacoli e letture: “La fiaccola sotto il moggio” di Gabriele D’annunzio. Regia di Franco Ricordi. “Prometeo incatenato”. Regia di Claudio Di Scanno.

 

Dal 2006 lavora all’interno della propria associazione O.T.P. con sede in Bologna realizzando alcune regie, tra le quali “No man’s land” di Tanovic, “Line” di Horowitz.

- 2006 e 2007 realizza “Spettacolo - concerto su Erik Satie” Regia Viviana Piccolo.

- 2007 Fando y Lis, di Fernando Arrabal. Regia Viviana Piccolo.

- 2008 Jacques e il suo padrone di Milan Kundera. Regia Viviana Piccolo.

 

Insegnante di teatro e teatro-danza, uso della voce e dizione.

Studia pianoforte e canto.

 

Contatti e info 3316455795

Viviana.piccolo@hotmail.it