Anna Caruso

Arti Visive
Anna
Caruso
Città
Milano
Nazione di nascita
Italia
Provincia
Milano
Età
43
Profilo

Il senso del mio lavoro si spiega attraverso il continuo dialogo che lo spazio intesse con la memoria, nei suoi elementi passati (il chiaroscuro) ma anche nelle contingenze del presente (il colore).

Non è il luogo specifico a essere rilevante, né la presenza umana a definirne la sostanza. L'intera rappresentazione, piuttosto, oscilla fra il mistero che sottende  la nostra inadeguatezza e il timore sottile - talvolta ossessivo - di un destino comune cui siamo tutti votati. Questi elementi assumono nel quadro le specifiche di forme strutturali distintive: torrette di avvistamento da cui sporgersi per guardare oltre.

Estraendo gli elementi architettonici dal contesto originario, l'osservatore è comunque obbligato a relazionarsi con un'idea urbana in cui la presenza dell'uomo è percepita anche laddove assente. Quando evocate, le figure sono definite attraverso la tonalità neutra dei grigi, che serve ad astrarle e de-naturalizzarle, mentre i soggetti - desunti da vecchie fotografie - chiedono alla memoria di riprendere il discorso sospeso col presente.

La parte dipinta, spesso organizzata in un tessuto figurale destrutturato e giocato sullo spaesamento dei segni e dei significati mentali, si contrappone allo spazio assente della tela bianca, che resta una predominante in cui - ancora una volta - l'osservatore deve muoversi in autonomia. Le trasparenze e le sovrapposizioni, infine, creano una visione simultanea che allontana chi guarda dal fulcro dell'azione, affinché nulla sia reale o definitivo,  ma tutto passi attraverso il filtro personale della rielaborazione per moltiplicarne i significati.

Se direzione, spazio e attesa sono i punti focali della composizione, è la ricerca della propria identità l'unico vero atto plausibile che si chiede all'uomo; questa ricerca, d'altronde, non pretende per forza un risultato né una immagine confortante, anzi mette in evidenza il senso di crisi che ogni persona vive nel momento stesso in cui prova a porsi il semplice quesito della propria esistenza.