Progetto MAPPA DELLA VISIONE EMOTIVA (2018- in proseguimento)

Progetto MAPPA DELLA VISIONE EMOTIVA (2018- in proseguimento)

 

Progetto MAPPA DELLA VISIONE EMOTIVA (2018- in proseguimento)

 

Le emozioni nascono come il nostro primo modo di esprimerci, crescono e si modificano, e creano una mappa intima del nostro pensiero. Molte modificazioni che avvengono nel nostro corpo a livello fisiologico e ciò che immaginiamo e riflettiamo nella nostra vita, provengono da quello che proviamo e “sentiamo” emotivamente e sentimentalmente.

MAPPA DELLA VISIONE EMOTIVA è una ricerca intima e incostante, come incoerenti e semplici sono le emozioni e le esperienze. Le scelte, l’ambiente e le interazioni sociali modificano le visioni e le prospettive coinvolgendo il nostro Sé interiore. Con questo progetto voglio esprimere lo stato emotivo dell’artista che attraverso il gesto intimo della pittura ad acquerello, vuole raccontarsi e creare un contatto e un’esperienza che coinvolga lo spettatore nel suo “SENTIRE”.

L’osservazione visiva rimane un’esperienza semplice e immediata, che porta a indagare sé stessi attraverso un dialogo senza parole. L’arte non è in fondo questo? Esprimere con i suoi mezzi ciò che viviamo.

Ogni acquerello esprime un’emozione, una sensazione e un sentimento impresso nella carta, in un momento presente, diventato immediatamente passato e racchiuso per essere ammirato, studiato e percepito. Le scatole di legno fanno da cornice e creano un racconto intimo del ricordo e del “sentire” emotivo. Ognuna ha una dimensione differente, come diverse sono le sensazioni interiori che viviamo quotidianamente, e saranno installate sul muro dell’area espositiva, collocandosi come una mappa non lineare e alternata.

A unire ogni “scatola di visione emotiva” (le scatole in cui troviamo gli acquerelli) è un filo rosso, il FIL ROUGE conduttore di ogni sensazione. Un filo che unisce, ciò che sembra separato e incongruente, lontano l’uno dall’altro.

Dove vuole portarci questa mappa? Può portarci solo ovunque vogliamo e dove pensiamo sia necessario, ma l’importante è fermarsi per un attimo ad ascoltare se stessi.