debora garritani

I miei lavori fotografici sono serie di autoscatti che costituiscono un’indagine su temi esistenziali,  in particolare sugli opposti dualismi, presenza-assenza, memoria-oblio, ascesa e discesa dell’uomo, peccato ed espiazione. Al centro della mia ricerca vi è dunque la vita, concepita come “pellegrinaggio”, in cui si alternano ombre e luci, cieli tersi e pioggie scroscianti, rumore e silenzio, nascite e morti metaforiche.

 Atmosfere rarefatte, visionarie e oniriche, popolate da figure femminili misteriose e spettrali, celate e svelate,  a volte sospese e fluttuanti che parlano dell’ineluttabilità della morte, dell’inesorabile trascorrere del tempo, della necessità di lasciare una traccia del nostro passaggio, del doppio movimento di ascesa e discesa, progresso e regresso, evoluzione e involuzione dell’uomo.

Le trasparenze che rendono evanescenti le figure, sembrano presagi di imminenti rivelazioni e non sappiamo mai se le rivelazioni sono positive o negative; il futuro è (per dirla con Kierkegaard) angosciante e paralizzante perché ogni evento, ovvero ogni scelta, implica la minaccia del nulla.

E’ dunque una fotografia intima ed evocativa, tesa a comunicare un messaggio interiore attraverso  il silenzio della riflessione.