I fondamenti del quotidiano. Cibo. Doom Yoga. Fachirismo.

I fondamenti del quotidiano. Cibo. Doom Yoga. Fachirismo.

Nel 2017 a Berlino, ho instaurato un confronto con Noema Pasquali, performer italiana di Body Art estrema. Il confronto è relativo alla mia ricerca sul dialogo che si instaura tra “pratiche” e “quotidiano”, dall’esigenza di conoscere e scrutare la persona che vive dietro la performer; osservarla e seguirla anche nel privato per giungere a delineare aspetti diametralmente opposti. Noema è una piercer, una extreme body artist, prima fachira italiana, un’insegnante di yoga kundalini e una terapeuta. Professioni apparentemente incompatibili ma che identificano, invece, un unico soggetto. Ho iniziato così a porre attenzione alla quotidianità, a tutti quegli aspetti e pratiche che forgiano, completano e scandiscono le giornate di ognuno come di Noema. Partendo da questo assunto nasce il libro d’artista: “I fondamenti del quotidiano. Cibo. Doom Yoga. Fachirismo”. Il libro è tripartito e (s)vincolato. La sezione dedicata al cibo, pone l’accento sul binomio Cibo/Chakra. Una sezione lavorata vettorialmente, vede Noema soggetto che esegue alcune posizioni; ai sette colori dei chakra, corrispondono i principali centri di energia sollecitati dalla cromoterapia. Ad ogni chakra, corrisponde il cibo dal colore equivalente e dalle proprietà benefiche per l’apertura dello stesso. La sezione dedicata a Doom Yoga, include l’intervista a Noema in cui ci spiega dove, come, quando e perché è nato Doom Yoga, cosa significa, che posizione occupa nella sua vita e come scandisce le sue giornate. Sempre in vettoriale, la sezione è pensata come una sequenza in cui viene delineato il “Surya Namaskara - Saluto al Sole”. L’ultima sezione è dedicata al Fachirismo. Non si distanzia come struttura dalle altre: Noema ci racconta come l’ha conosciuto e quando ha deciso dovesse far parte della sua vita come pratica artistica. Un poster su cui un lato riporta l’intervista, l’altro fotografie con QR code, al quale è collegato un link video di una pratica di Fachirismo traslata da Noema nelle sue performance. Dagli anni ‘60/’70 in poi, la pratica artistica si collega ai movimenti di contestazione, all’affermazione di filosofie, di teorie culturali e pratiche orientali che basano il proprio fare sul principio di concentrazione e sul controllo corporeo. Non bisogna scindere la tematica della corporeità dai processi di cambiamento storico e sociale né, tanto meno, dagli effetti che apportano nel quotidiano. La pratica artistica diventa non solo una prassi, ma soprattutto un parametro attraverso il quale si modula e si modella il proprio modo di essere e fare, nella e con la quotidianità. “I fondamenti del quotidiano. Cibo. Doom Yoga. Fachirismo” è il primo risultato di una ricerca divisa in tre tappe, in cui si tenta di analizzare la relazione tra pratiche e modi di costruzione della quotidianità. La quotidianità si presenta, oggi più che mai, come spazio d’azione possibile in cui ridisegnare l’eterogeneità dei modi di essere e fare, ovvero, la dimensione in cui sperimentare e riappropriarsi di una certa autonomia politica, etica, morale ed ecologica. L’idea di materializzare l’esperienza in un libro d’artista, nasce soprattutto dalle possibilità materiali che il libro detiene, possibilità che fanno capo a tutti e cinque i sensi. Il libro scavalca il divieto di non toccare l’opera d’arte su cui parte della tradizione artistica si fonda. Il libro, al contrario, è un oggetto tascabile, circolabile, intimo, violabile, un oggetto – appunto – quotidiano