Aiôn; Le paradoxe du temps

Aiôn; Le paradoxe du temps

 

FRAME DAL VIDEO; Aiôn; Le Paradoxe du temps. (2016)

 

Aiôn, Le parad oxe du temps 

“....il tempo non è più subordinato al movimento;  forma del mutamento più radicale, ! anche se l'aspetto del mutamento non cambia.  La cesura, e il prima e  

il dopo che essa ordina una volta per tutte, costituiscono l'incrinatura dell’Io”

Gilles Deleuze- “La logica del senso”

 

La questione introdotta, approfondita ma lasciata “aperta” da Gilles Deleuze nella “Logica del Senso”, sfonda l’abisso del Khronos (unità di tempo, luogo e azione) della triade artistotelica, verso una complessa-semplice meta-realtà degli Stoici che smembrano la linea del tempo, così come noi la conosciamo (passato-presente- futuro) aprendoci le porte dell’Aiôn, dove passato e futuro nella loro attrazione sgambettano l’azione, facendo del presente un punto immaginario destinato al passato.

La decostruzione dell’azione in un Hic et Nunc, può stabilire un breve filo incoerente sulla quale tentare di restare in equilibrio nel luogo quotidiano ma destinati a rientrare nell’Aiôn in quel non-luogo frutto del ribaltamento della quotidianità qualora l’Hic et Nunc decidesse di interrompere la sua corsa.

Una decostruzione sinestetica, una dilatazione del “tempo”, un’ IO fortemente strutturato, potrebbe recuperare spazio tra il passato e il futuro per una trasfusione del germe chiamato “presente” e potremmo pensare di “essere” in salvo di fronte al caos della società-Khronos, che corre verso l’auto-sgretolamento.

Solo il mutamento del “virus” organico, così come la clorofilla è linfa vitale, la fotosintesi clorofilliana e il processo attraverso il quale “Organico è vita” attraversando ogni mutamento, vive e si converte nel non-luogo in un atto performativo in un Hic et Nunc.

Giovanni Barbera!