L’ Œuvre d’art Volée- Recto/Verso

L’ Œuvre d’art Volée- Recto/Verso

L’ Œuvre d’art Volée

2016

 

Sensori di movimento attorno alla cornice, che solitamente accoglie un’opera d’arte, un concetto o semplicemnte il nulla.L’opera è assente, trafugata nella sua concezione e percezione, rubata alla sua reale entità di significato e significante. La cornice come sostegno di una forma concreto-materiale, tangibile, visibile, qui perde la sua funzione “operaia” per ricoprire un ruolo di sostanza e sostegno alla ricerca artistica, reggendo    quattro (4) sensori d’allarme collacati sui due (2) lati più lunghi con la funzione di essere vigili attivi dell’opera, e vigilantes della fruizione. L’azione fruitiva ha stravolto il tempo, tanto da rendere intangibile e invisibile l’opera in quanto tale, trafugando l’opera stessa. Ergo la fruizione è stata talmente veloce da non aver lasciato traccia dell’opera e non lasciando più spazio ad un’azione puramente reitinica, lasciando invece solamente una traccia ideale o un concetto che sta alla base di un gesto puramente mentale, appartenente ai vari modelli di fruizione o ancora solamente ad azioni retiniche.Scatta l’indagine tra il mondo antico e quello contemporaneo, il furto materiale delle opere classiche, e l’innesto del controllo fisico attraverso strumenti contemporanei. Il confronto tra antico e moderno guarda ai modelli fruitvi, ai materiali utilizzati, alle tecniche, ai concetti recto/versoL’azione retinica si è autotrafugata, ciò che rimane è un modello o vari modelli fruitivi, in direzione di una strutturazione di un lavoro mentale.Ogni azione è controllata, i concetti sono ribaltati fra di loro, quale azione dobbiamo compiere? Guardare? Toccare? Fruire? Aspettare? Fruire, respirare e toccare?

 

 

 

Giovanni Barbera